Anche Cannobio dice no al Piano territoriale della Provincia
( “troppo burocrazia e troppi vincoli”) e chiede una nuova consultazione con i Comuni e gli attori socio-economici
Il Consiglio Comunale di Cannobio riunitosi in data 30 settembre 2008
nel merito dell'esame dei documenti del PTP , ha espresso a maggioranza un parere negativo sulla proposta di Piano Territoriale Provinciale e ha chiesto alla Provincia, nella fase di controdeduzione alle osservazioni, di attivare una seria e approfondita consultazione di tutti gli Enti Locali e degli attori dello sviluppo economico e sociale dell'intero territorio provinciale.
Le principali osservazioni al PTP :
1. Il PTP appare un documento “pesante, complesso e burocratizzato” a cui gli Enti locali devono da subito o dovranno armonizzare il proprio PRGC per recepire obbligatoriamente una serie di normative e/o disposizioni o zonizzazioni ( con annesse norme gestionali o attuative o di concessione) per operare la propria programmazione, ridotta come ventaglio decisionale. Il PTP appare come uno strumento che detta norme (improvvisamente e in modo del tutto autonomo) per l'intero territorio a cui i PRGC devono adeguarsi invece di assumere una valenza opposta , ovvero partire dai PRGC come base di lavoro e armonizzarne i contenuti. Il PTP istituisce un rapporto di sudditanza in cui è il PTP a dettare le norme a cui i Comuni devono adeguarsi e adeguare le proprie scelte urbanistiche e di programmazione territoriale e quindi di sviluppo.
SI RICHIEDE :
- una riscrittura dei documenti del piano mirata alla sburocratizzazione e alla semplificazione delle norme
- di partire dai Prgc come base di lavoro e di armonizzare i loro contenuti in un rapporto , non di sudditanza tra Ptp e Prgc, ma di confronto nel rispetto dell'autonomia dei singoli territori
2. I due assi portanti del Piano (dal punto di vista della suddivisione territoriale) sono le REP (Reti
Ecologiche Provinciali) e gli APO (Ambiti Paesaggistici Omogenei) , a loro volta suddivisi in sub-ambiti, dotati (o meglio che saranno dotati) di regole e norme gestionali e di fruizione , quindi altri vincoli o legacci sul territorio circa nuovi insediamenti e utilizzo dello stesso, che a volte sono opportuni, ma a volte non lo saranno affatto, specie se non concordati.
SI RICHIEDE DI : evitare di imporre altri vincoli sul territorio , se non concordati con i
comuni, e che le norme gestionali e di fruizioni di eventuali strumenti attuativi devono essere scritte nella fase di predisposizione del Ptp e non demandate ad un non ben definito successivo atto
3. Il PTP introduce l'acquisizione di nuovi pareri per talune autorizzazioni agli Enti Locali e ai
privati, circa opere infrastrutturali o a carattere extra-urbano che non fanno altro che appesantire il peso della burocrazia.
Si richiede una riscrittura del piano mirata alla sburocratizzazione e alla semplificazione delle procedure amministrative
4. Il PTP indica espressamente l'obbligo di adeguamento dei PRGC ( paiono significativi due
esempi quali il censimento dei corpi idrici e delle captazioni e quello dei siti degradati che ciascun Comune deve censire e cartografare nel PRGC) con ulteriore aggravio di costi a carico dei Comuni ;
si richiede : in primo luogo di non imporre obblighi ai comuni comportanti costi a loro carico, senza concordarne prima gli effetti e i contenuti, e nel caso di scelte concordate, di individuare le fonti di finanziamento in modo tale da non gravare sui bilanci comunali
5. Si sono riscontrate delle difformità sulla cartografia tra le indicazioni previste dal PRGC rispetto ai documenti di piano
Si richiede di adeguare la cartografia del Ptp a quella del Prgc.
Questa posizione è stata approvata a grande maggioranza : 14 favorevoli , tre astenuti
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