“Interculturalità e Immigrazione” è il titolo dell’ultimo incontro organizzato da Coesi (Coesione e Sicurezza nel Monferrato Casalese), il patto locale di sicurezza intergata che comprende il Comune di Casale Monferrato, tre Unioni dei Comuni (Unione del Comuni tra Stura e Po, Unione collinate del Monferrato e Unione dei Comuni Terre di Po e Colline del Monferrato) e la cooperativa Azimut.
Il ciclo di conferenze ha avuto inizio lo scorso 6 maggio e per tre venerdì si è sviluppato il tema della sicurezza in altrettanti Comuni facenti parte del Patto: Terruggia (il 6 maggio), Pontestura (il 13 maggio) e Frassineto Po (20 maggio).
Durante gli incontri si sono affrontati diversi argomenti, dagli anziani alle donne fino al vandalismo e la sicurezza stradale. Per l’ultimo appuntamento, invece, ci si soffermerà su un altro tema di estrema attualità: l’immigrazione e l’interculturalità.
A parlarne, giovedì 9 giugno dalle ore 9 alle ore 12 al Castello di Casale Monferrato, saranno Carlo Andorlini, educatore e docente dell’Università di Firenze, e Kassida Khairallah, mediatrice culturale dell’Agenzia Famiglia Alt76.
Sarà l’occasione anche per poter ammirare la mostra “Cittadini CoeSi”, allestita dagli alunni delle classi quarte delle scuole primarie e seconde delle scuole secondarie di primo grado degli istituti presenti nei Comuni aderenti al progetto. Nei mesi scorsi, infatti, i responsabili di CoeSi hanno attivato una serie di laboratori per raccontare e spiegare i vari aspetti della sicurezza direttamente ai cittadini di domani.
«Con questo ciclo di incontri – ha spiegato il sindaco Giorgio Demezzi – si è voluto favorire un confronto con la popolazione del territorio sui temi della sicurezza e, soprattutto, coinvolgere direttamente alcuni dei Comuni facenti parte di CoeSi affinché il progetto possa essere condiviso e vissuto attivamente dai cittadini».
E sull’incontro di giovedì: «Invito non solo la popolazione a partecipare numerosa per approfondire un argomento molto importante, ma anche i bambini e i ragazzi degli istituti, coloro cioè che vivono già quotidinamente quell’integrazione frutto dell’interculturalità delle nostre aule scolastiche».