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22/06/2011Azienda Ospedaliero Universitaria Molinette
 
 
IL COES DELL'OSPEDALE MOLINETTE DI TORINO COMPIE 10 ANNI
 
 
Buon compleanno COES! Il Centro Oncologico Ematologico Subalpino oggi compie 10 anni. La cura del tumore richiede l’intervento simultaneo di più specialisti per la diagnosi (laboratorio analisi, radiologia, biologia molecolare), la terapia (chirurgia, chemioterapia, radioterapia), l’assistenza del malato (dietologi, psiconcologi) e dei famigliari. Occorre avere una struttura in cui siano svolte tutte queste funzioni ed in cui siano presenti altre strutture, quali una farmacia centralizzata in grado di preparare la chemioterapia e la terapia di supporto per tutti i pazienti, un centro di ricerca che riceva e studi i campioni dei pazienti e li possa correlare all’andamento clinico, “data managers” che valutino ed analizzino i risultati raggiunti per un miglioramento continuo delle cure (clinical trial center). Per soddisfare queste esigenze è nato esattamente 10 anni fa il Centro Oncologico Ematologico Subalpino (COES). Il più grande Day Hospital oncologico in Italia ed uno dei più grandi in Europa.  96 medici, 50 infermieri, 19 amministrativi operano nella struttura. Il COES dispone di 60 letti di Day Hospital, 20 sale visita, un servizio farmaceutico, il Centro Ricerche in Medicina Sperimentale (CERMS) ed il Centro Prevenzione Oncologica (CPO). 230.700 visite ambulatoriali sono state erogate nel 2010 ed oltre 30.000 chemioterapie. Si è avuta una crescita vertiginosa: 89% di aumento delle visite dal 2002 (da 122.000 a 230.700) e 32% di aumento dei passaggi di Day Hospital sempre dal 2002 (da 21.800 a 28.800). In 10 anni la sopravvivenza di molti pazienti affetti da tumore è significativamente migliorata. In alcuni tipi di tumore, con l'introduzione di farmaci intelligenti che colpiscono il tumore in modo specifico e riducono quindi la tossicità, si sono ottenuti risultati straordinari. Si citano ad esempio i linfomi ed il mieloma multiplo, la cui sopravvivenza negli studi clinici è sostanzialmente raddoppiata negli ultimi 10 anni. Da segnalare che parallelamente alla quantità di vita si è ottenuto in tutti i malati un significativo aumento della qualità di vita. Basti pensare alle nuove terapie di supporto, alle nuove cannule impiantabili.  Il COES in Piemonte è la struttura con la più grande produzione scientifica nel campo dell’oncologia clinica e traslazionale. Sono attivi oltre 100 protocolli sperimentali ed il COES è centro di coordinamento di svariati studi nazionali ed internazionali. Il CERMS ha ricevuto quasi 25 milioni di euro di finanziamenti per gli studi di ricerca dal 2005 al 2010. E nel solo 2010 ha prodotto 126 pubblicazioni scientifiche sulle più importanti riviste mondiali con il più alto impact factor.  Stamattina hanno ricordato la storia della sua nascita il professor Alessandro Pileri (primo progetto FIO degli anni 90); il professor Giorgio Palestro, che ha realizzato con il Centro Ricerca Medicina Sperimentale (CERMS) l’unione fisica fra la clinica e la ricerca; ed il dottor Oscar Bertetto, che ha dato un volto alla struttura e l’ha resa adatta ad accogliere i pazienti in modo ottimale.  Il presente è stato presentato dal professor Mario Boccadoro, che ha presentato le strutture operanti presso il COES, ciascuna con la propria specificità assistenziale, fra cui l’oncologia, l’ematologia, la radioterapia, il centro trapianti di midollo, l’onco-endocrinologia, la chirurgia con il posizionamento cannule, la terapia del dolore, la psiconcologia, la dietologia. Sono stati quindi indicati gli obiettivi futuri del COES, anche nell’ottica della realizzazione della Città della Salute: accorpamento delle strutture oncologiche ancora disperse all’interno dell’Azienda al fine di una migliore assistenza dei pazienti e di una razionalizzazione dell’attività oncologica. Accorpamento e razionalizzazione sono ovviamente sinonimi di economia di scala e risparmio in termini di risorse umane. Il COES ed il CERMS si candidano a dare contenuti ad un futuro contenitore della Città della Salute. Infine il futuro è stato presentato da brillanti giovani con età intorno ai 30 anni, ma con già importanti esperienze lavorative in Italia ed all’estero. I ricercatori illustrano i risultati ottenuti nei settori dei tumori solidi, dell’ematologia (mielomi e linfomi), della biologia molecolare e dell'epidemiologia oncologica.
 

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