Verrà presentato giovedì 20 ottobre alle ore 18, presso il Salone d’Onore del Comune di Cuneo, il libro “Verso la città divina. L’incantesimo della libertà in Luigi Einaudi”, scritto dal filosofo Francesco Tomatis ed edito da Città Nuova. Alla presentazione parteciperanno, oltre all’autore stesso, anche Giuseppe Riconda e Graziano Lingua, docenti di filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Torino. Il libro si concentra su quello che è stato il pensiero di Luigi Einaudi, primo Presidente della Repubblica italiana dal 1948 al 1955, nonché uno dei maggiori economisti e pensatori politici del XX secolo. Egli nacque a Carrù, svolgendo nel suo paese natale gli studi elementari, prima di andare a studiare in collegio a Savona e poi Torino, con il trasferimento della famiglia a Dogliani dopo la morte del padre. Il filosofo Francesco Tomatis, anch’egli carrucese per nascita e attualmente professore ordinario all’Università di Salerno, ha voluto dedicare al Presidente Einaudi, per i cinquant’anni trascorsi dalla sua scomparsa, un ampio studio che va a indagare nei suoi scritti l’ideale da cui egli è stato sempre guidato: la libertà. Il volume è stato offerto in qualità di omaggio ideale dal Sindaco di Cuneo, Prof. Alberto Valmaggia, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante la sua recente visita a Cuneo. Il Presidente Napolitano ha apprezzato molto il lavoro di Francesco Tomatis. Nell’esposizione che Tomatis dà del pensiero einaudiano emergono tre dimensioni della libertà umana: la libertà personale, interiore, della coscienza morale di ciascun individuo; la libertà sociale, pratica, interpersonale; la libertà spirituale, alla ricerca di verità sempre ulteriore, anelante a Dio. Alla luce della libertà, Tomatis illustra tante questioni poste con vigore da Einaudi, ancora cruciali nella società attuale, fra le quali la ricchezza della varietà di persone e associazioni, l’individuazione di classi dirigenti moralmente elevate e autorevoli, la necessità di una federazione europea e dell’autonomismo regionale, rivolto all’unità, e il rispetto della divisione dei poteri e di regole condivise, per un fecondo confronto fra interessi e opinioni.