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05/02/2019Città di Rivalta di Torino
 
A Rivalta anche quattro migranti del C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto
 
DOJRONE, INCONTRO CON PERSONALE E OSPITI DEL C.A.S.
 
 


«Cercavamo una vita normale e ora è tutto più difficile». Con queste poche ma chiare parole Sajo, giovane migrante arrivato come tanti suoi connazionali in Italia dal Senegal con la speranza di potersi costruire un futuro migliore, ha salutato lunedì 4 febbraio il sindaco di Rivalta di Torino Nicola de Ruggiero che, insieme ad alcuni assessori e consiglieri comunali, ha fatto visita al Centro di Accoglienza Straordinaria del Dojrone.

La struttura, gestita dalla Cooperativa Le Soleil, negli ultimi anni ha ospitato nel loro percorso di integrazione migranti e richiedenti asilo.

Ad accogliere la delegazione del Comune la coordinatrice dei C.A.S. di Torino per la cooperativa Le Soleil Alessia Cannone e Alessandro Richard, responsabile immigrazione della stessa cooperativa. Al Dojrone lavorano stabilmente cinque persone, affiancate da altri cinque professionisti tra medici, psicologi e assistenti. Insieme a loro anche un gruppo di volontari che supportano la cooperativa nei processi di integrazione.

Oggi la struttura del Dojrone ospita 37 persone, in attesa da più anni di una risposta alla loro richiesta di soggiorno. Si tratta di ragazzi che la comunità rivaltese ha imparato a conoscere e con i quali ha sviluppato percorsi di integrazione e collaborazione.

Gli ultimi arrivi sono del 25 gennaio scorso: quattro persone, arrivate dal C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto, il secondo Centro per Richiedenti Asilo più grande d'Italia dopo quello di Mineo, chiuso e smantellato con l'entrata in vigore del Decreto Sicurezza.

Nel novembre scorso il Consiglio comunale di Rivalta ha votato una mozione, esprimendo netta contrarietà al Decreto Sicurezza. Una presa di posizione ribadita anche recentemente, in occasione della Giornata della Memoria che ha visto Rivalta organizzare l'incontro “I sommersi e i salvati” sul futuro dell'accoglienza ai migranti.

Sabato scorso, poi, in concomitanza con iniziative analoghe in altre città d'Italia, il Castello degli Orsini ha ospitato la manifestazione contro le politiche sull'immigrazione attuate dal governo, un'occasione di partecipazione e di testimonianza per molti rivaltesi.

Proprio in conseguenza all'impegno preso nell'avviare nuove forme e nuovi percorsi di integrazione è sembrato importante che l'amministrazione cittadina incontrasse i responsabili della cooperativa Le Soleil e i ragazzi ospiti del Dojrone.

«Siamo al fianco dei giovani migranti che vivono in prima persona questa straniante e difficile situazione e della cooperativa che è chiamata a gestire la struttura nella massima incertezza. Sono persone che vivono a Rivalta e che non vogliamo vivano nascosti e isolati» ha detto il sindaco di Rivalta Nicola de Ruggiero. «Seguiamo gli sviluppi con i sindaci e gli avvocati dell'Asgi e siamo al fianco della Regione Piemonte che ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale per valutare una possibile illegittimità del Decreto Sicurezza».

Dall'entrata in vigore del Decreto la gestione dei migranti è diventata complessa e al tempo stesso fluida. In più, oggi, mancano indicazioni precise da parte della Prefettura. Per questo la volontà dell'amministrazione di Rivalta sarà quella di comprendere come, nel pieno rispetto della legge, potranno essere garantiti a queste persone i servizi essenziali e i diritti stabiliti dalla Costituzione.

«A questo proposito stiamo valutando le iniziative che altri sindaci in collaborazione con Anci in tutta Italia stanno prendendo al fine di garantire la residenza ai richiedenti asilo, consentendogli così di accedere ai servizi erogati sul territorio, in particolare a quelli sanitari» spiega l'assessore con delega ai Migranti Nicoletta Cerrato. «Non ci può essere sicurezza senza rispetto dei diritti fondamentali di tutte le persone».

La Città di Rivalta intende sostenere il percorso di integrazione dei migranti del Dojrone, a tutti gli effetti parte integrante della comunità rivaltese. Proseguiranno infatti i protocolli d'intesa sul volontariato di restituzione, a cominciare da quelli per la manutenzione del verde pubblico e dell'assistenza in biblioteca, senza dimenticare le attività del C.A.S. e dei tanti volontari rivaltesi che ormai da molto tempo collaborano e contribuiscono alla buona riuscita dei progetti.




 


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