Ho nuovamente scritto al Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, questa volta per segnalare i ritardi con i quali sta procedendo l’iter d’approvazione definitiva della legge di riforma delle autonomie locali. Una legge che deve porre rimedio a tanti interventi raffazzonati, adottati in questi ultimi anni, somma di tante modifiche volte esclusivamente a tagliare fondi con interventi lineari che non tengono conto né dell’efficienza dei servizi forniti, né degli effettivi costi. Un provvedimento che coniughi, in modo logico e soprattutto razionale, le esigenze di una moderna gestione dei comuni e delle autonomie locali, con quelle di assicurare grosse economie di scala senza che a rimetterci siano, sempre e solo, i cittadini. In questi ultimi anni, i comuni hanno subito, manovra dopo manovra, insostenibili tagli che sono andati a sommarsi con l’aumento delle loro competenze: decisioni spesso contrastanti che pesano soprattutto sui cittadini e sui settori più sensibili, quello del welfare e quello dello sviluppo in testa. Di qui la necessità, urgente, di giungere all’approvazione di una nuova legge sulle autonomie locali prima delle elezioni amministrative della prossima primavera: i comuni stanno facendo, fino in fondo, il proprio dovere e sono in grado, anche attraverso la gestione associata dei servizi, di rispondere in modo concreto alle necessità di bilancio, ma devono vedere rispettato il loro ruolo e soprattutto riconosciuta la possibilità di agire in modo concreto ed incisivo sul proprio territorio, fornendo risposte puntuali ai cittadini. Per questo confido in un intervento del Ministro Cancellieri e su un “colpo d’ala” del Parlamento che deve accelerare l’esame del provvedimento sulle autonomie locali, superando quelle storture ideologiche, che, se diventassero legge, lo renderebbero di difficile applicazione, se non addirittura ai limiti della stessa incostituzionalità. Le difficoltà di questi giorni, collegate anche col maltempo, hanno dimostrato come spetti spesso ai soli comuni far fronte alle emergenze e rispondere alle diverse necessità dei cittadini. Di qui la richiesta di giungere con celerità ad una nuova legge sulle autonomie locali, che assicuri ai comuni piena operatività e risolva le troppe ambiguità, figlie di modifiche “in serie” apportate negli ultimi anni, spesso senza una logica che le correlasse, rivelatesi il più delle volte negative per l’attività degli enti locali e spesso anche in contrasto tra loro.
Beppe Tassone