
Splendente, candido, sacro alla luna: l’argento, insieme all’oro e alle pietre preziose, ha sempre affascinato l’uomo, diventando un vero e proprio status symbol. Anche la corte sabauda subì il fascino dei metalli preziosi e diede sempre molto credito agli artisti che fornivano importanti opere di oreficeria e argenteria. Proprio su queste opere d’arte, realizzate nel XVIII secolo, è incentrata la mostra della Fondazione Accorsi – Ometto. Il pubblico potrà così ammirare argenti di livello altissimo, provenienti da collezioni pubbliche e private, pezzi inediti o che non sono stati più visti dalla Mostra del Barocco Piemontese del 1963. Circa duecento oggetti tra caffettiere, zuppiere, paiole, candelabri e doppieri, zuccheriere, oltre ad un nutrito gruppo di opere provenienti dal Museo Civico di Torino, fra cui spiccano magnifici argenti della locale comunità israelitica che si affiancheranno alla già ricca collezione del Museo. L’evento, un omaggio al Piemonte, alla sua raffinatissima civiltà culturale e artistica, è non solo di alto valore scientifico, ma anche di grande spettacolarità e consentirà di ammirare da vicino la superba qualità degli argentieri piemontesi fino ad oggi nota solo agli specialisti.