Metti una sera a cena, seduti al tavolo accanto ad un gruppo di “Poeti a Braccio” che creano le proprie composizioni nel momento stesso in cui le cantano, utilizzando l’endecasillabo, lo schema metrico classico che già fu, tra gli altri, di Ariosto, Boccaccio e Dante. Sarà una serata fuori dalle righe – divertente, estemporanea, a cavallo tra versi, sensi, rime e tradizione – quella in programma per venerdì 16 dicembre, presso “La Boqueria” di piazza Carlo Alberto 22: “Canti e Parole: incontro-concerto con i Poeti a Braccio reatini”. Ad aprire la serata, alle 20, una cena dal menù tutto dedicato alla tradizione culinaria dell’Appennino laziale: sardamirelli, fregnacce alla reatina, spaghetti all’amatriciana, fagioli in umido alcuni dei piatti tipici della Sabina che saranno serviti, in un viaggio gastronomico che non mancherà di essere annaffiato dai migliori vini delle cantine locali. E, ad appetito soddisfatto, tocca a loro, i Poeti a Braccio reatini. Dalle 21,15 più artisti impegnati in una vera e propria gara poetica all’ultima rima. Non è un caso che il canto a braccio sia chiamato “a contrasto”: oltre a doversi attaccare all’ultimo enunciato, il poeta che prende la parola dovrà sostenere la sua tesi - opposta a quella di chi l’ha preceduto - sempre usando i versi con maestria, per essere il più convincente possibile. I temi più comuni sono, appunto, gli opposti: montagna verso mare, moglie verso cognata e così via, per un’esibizione unica, in un crescendo di voci e argomenti. Si hanno testimonianze di cantori già nel VII secolo a.C. presso la via Amerina dove, dopo la raccolta di minerali e frutti estivi, delle persone si misero ad improvvisare cantando versi alterni; nell’antica Roma, Cicerone più volte parla di improvvisatori come Antipater e lo stesso Omero praticava una sorta di poesia estemporanea nelle corti del suo tempo. Si crede, infatti, che l’Iliade e l’Odissea, prima di essere fissate su manoscritti, siano state frutto di poesia “a braccio”, solo successivamente incise su pergamene. Verso la metà del Novecento la poesia estemporanea veniva praticata quasi ogni sera, attorno al falò in inverno, nelle osterie o sull’aia l’estate, e il contrasto poetico durava fino a tarda notte. I giovani avevano modo così di imparare facilmente e la trasmissione orale avveniva in maniera spontanea. Oggi il contrasto poetico avviene in incontri programmati oppure nelle feste paesane, scegliendo un tema al quale attenersi, improvvisando le parole e cantando su una base scandita con metriche precise stabilite. L’evento rientra nella programmazione de “Le Cattedre Ambulanti di Cultura Popolare”, ideate dalla Rete Italiana di Cultura Popolare, ed è organizzato dal Comune di Bra, dalla Fondazione Politeama Teatro del Piemonte e da “La Boqueria – Dispensa Mediterranea”. Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio turismo e manifestazioni del Comune di Bra allo 0172.430185 oppure consultare i siti internet www.comune.bra.cn.it e www.turismoinbra.it. Per prenotare la cena chiamare il numero 333.6941121. L’incontro-concerto è ad ingresso libero, aperto a tutti.