
Alunni camerieri e animatori alla casa di riposo. Vestiti con camicia bianca e papillon, 19 ragazzi e ragazze della VB delle scuole elementari Bachelet di Trobaso hanno vissuto una giornata insolita, dedicata agli altri e, in particolare, agli ospiti anziani della casa di riposo Maurizio Muller. Applicando un progetto realizzato nel programma del nuovo Consiglio comunale dei ragazzi, gli studenti, seguiti dalla referente del Ccr, da 3 maestre e da 2 accompagnatrici esterne alla scuola, si sono occupati di tutto, mettendosi interamente a disposizione dei “nonnini” di Verbania. Alle 10.30 sono arrivati nella casa protetta intrese e, subito, si sono concentrati nell’allestimento e nell’abbellimento della sala da pranzo. Poi, alle 12, come veri maitre hanno accolto gli ospiti della struttura, accompagnandoli a tavola e servendo loro il pranzo a base di risotto ai funghi, polpette, patate al forno, macedonia e dessert e condito – a fine pasto – da un piccolo omaggio che i bambini hanno consegnato a ogni anziano. Nel pomeriggio ci si è trasferiti nel grande salone comune del seminterrato e, lì, gli studenti hanno potuto dar sfogo alla loro inventiva vestendo i panni degli animatori.
Canzoni, barzellette e piccole scenette studiate per l’occasione hanno allietato e intrattenuto gli anziani, che hanno concluso questo insolito pomeriggio con la merenda e con la tombola. Alla giornata era presente l’assessore all’Istruzione Lidia Carazzoni insieme alla collega alle Politiche sociali Roberta Mantovani. «Sono molto soddisfatta di questa iniziativa – commenta l’assessore Carazzoni –. Innanzitutto perché questa attività ben incarna quell’idea di Consiglio comunale dei ragazzi che abbiamo voluto introdurre l’anno scorso con il rinnovamento del Ccr; e poi perché mettere a confronto giovani e anziani ha un grande valore educativo. Mi congratulo con gli animatori del Ccr, con le maestre e con gli alunni delle Bachelet per lo spirito con cui hanno affrontato questa giornata, che è stata particolarmente piacevole per la spensieratezza che i bambini hanno portato alla casa di riposo».