Una testimonianza a cavallo tra le pagine più controverse della nostra storia patria, la professione di fede e un lucido racconto sui profondi cambiamenti intervenuti tanto nella nostra quanto nelle società emergenti a cavallo tra due secoli. Sarà don Aldo Benevelli il protagonista di un incontro pubblico che si terrà martedì 25 ottobre 2011, dalle ore 18, nella sala consiliare di palazzo civico a Bra. Nel portare la sua testimonianza, il sacerdote cuneese dialogherà con il sindaco Bruna Sibille, il presidente del consiglio comunale Fabio Bailo e l'assessore ai servizi sociali Giovanni Fogliato. Oratore ufficiale nella recente visita cuneese del presidente della Repubblica Napolitano, don Benevelli porterà a Bra i ricordi di una vita trascorsa tra le Langhe, dove nasce nel 1923 a Monforte d'Alba, e Cuneo, città nella quale, appena ventenne, entra nella resistenza come staffetta. Tradito da un compagno viene torturato dai repubblichini e, sopravvissuto alle sevizie, decide di entrare in seminario per uscirne sacerdote. Vive il sacerdozio come missionario fondando nel 1964 la Lvia, un'associazione internazionale di volontari laici che ha come obiettivo la lotta alla fame, alla povertà e all'emarginazione nel mondo e lo sviluppo sociale ed economico dei paesi meno sviluppati, centrando la propria attenzione sulla carenza di sistemi di irrigazioni. Attraverso il lavoro della Ong, in dieci paesi africani sono stati scavati un migliaio di pozzi ed installati quattrocento sistemi di pompaggio. L'ingresso è libero.