
Non è riuscito ad ottenere un permesso di soggiorno temporaneo per ragioni di salute fingendosi pazzo il 19enne clandestino senegalese D.A., che abita a BRA con altri suoi connazionali, finito in manette due giorni fa per i reati di violenza privata ai danni di un minore, resistenza a Pubblico Ufficiale e violazione legge immigrazione (BOSSI/FINI). Il giovane, molto prestante ed alto quasi due metri, ha iniziato ad infastidire i passanti in una zona periferica di BRA tanto da essere disposto nei suoi confronti un T.S.O. (Trattamento Sanitario Obbligatorio), con la forza infatti veniva trasferito scortato da una pattuglia dei Carabinieri di BRA al Reparto di Psichiatria dell’Ospedale di ALBA. Poiché era particolarmente violento nel tentativo di attrarre l’attenzione su di se per ottenere una certificazione che gli consentisse di restare lecitamente in Italia, gli specialisti infatti hanno dichiarato trattarsi solo di finzione e non di patologie mentali, più volte i Carabinieri intervenivano fornendo anche ausilio al personale sanitario per contenere il senegalese che, comunque, dopo qualche ora essendosi normalizzate le sue condizioni, veniva dimesso. Appena uscito dall’ospedale però, mentre camminava in corso Piave, improvvisamente afferrava per un braccio un ragazzo 14enne e lo trascinava con se per alcune decine di metri contro la sua volontà. Il minore, che urlava chiedendo aiuto, riusciva fortunatamente a divincolarsi scappando verso casa e raccontando ciò che gli era successo ai genitori che davano l’allarme sul NUMERO DI EMERGENZA 112. In zona giungevano poco dopo due gazzelle del Radiomobile ed una pattuglia in borghese del Nucleo Operativo dei Carabinieri della Compagnia di ALBA che rintracciavano il senegalese. Lui però, alla vista dei militari, fuggiva trincerandosi all’interno del solaio di un magazzino dal quale lanciava tutto ciò che gli capitava a portata di mano verso i Carabinieri senza colpirli. Sul posto giungeva anche una squadra dei Vigili del Fuoco e, dopo circa un’ora, il senegalese si convinceva a scendere dal solaio ma, una volta a terra, si scagliava con violenza contro i Carabinieri che, comunque, riuscivano ad arrestarlo e tradurlo in carcere su disposizione del Pubblico Ministero Dott.ssa Laura DEODATO. comparso dinanzi al Tribunale di ALBA, è stato condannato a quattro mesi di reclusione con il beneficio della condizionale e, all’atto della scarcerazione, è stato accompagnato in Questura a CUNEO per l’avvio delle procedure di espulsione dal territorio nazionale.