
Sono stati momenti di pura follia e violenza gratuita quelli che ha caratterizzato la tarda serata di ieri per il 25enne di CANELLI (AT) PACIELLO Marco arrestato dai Carabinieri di SANTO STEFANO BELBO (CN) con le accuse di violenza, resistenza minaccia, lesioni, oltraggio a Pubblico Ufficiale ed ubriachezza molesta.
Il giovane - con precedenti penali per furto e varie denunce a suo cairco per lesioni personali, guida in stato di ebbrezza, ubriachezza e stupefacenti – verso le 23.00 si è presentato vistosamente ubriaco in un bar del centro del paese.
In quel locale vi era tra i clienti anche un Appuntato dei Carabinieri in servizio presso il Comando Arma del luogo libero dal servizio ed in compagnia di alcuni familiari ed altri suoi conoscenti. Quando improvvisamente l’ubriaco, senza alcun motivo se non quello di averlo riconosciuto quale appartenente all’Arma dei Carabinieri ed in evidente stato di alterazione psicofisica, lo prendeva di mira con insulti e lo malmenava dandogli ripetuti calci e pugni in faccia.
Il militare non reagiva affatto alle provocazioni ma si limitava a richiedere l’intervento dei propri colleghi sul NUMERO DI EMERGENZA 112.
Sul luogo, poco dopo, giungevano in ausilio al collega altri Carabinieri della Stazione di SANTO STEFANO BELBO che bloccavano l’aggressore conducendolo non senza difficoltà in caserma in quanto si scagliava anche contro di loro senza però procurargli lesioni. Nel frattempo arrivava anche un’ambulanza del 118 che trasportava l’Appuntato ferito all’Ospedale di NIZZA MONFERRATO (AT) dove i sanitari gli medicavano le lesioni riportate al volto ed altre parti del corpo e quindi dimettevano il militare con una prognosi di 10 giorni.
La serata del pregiudicato canellese finiva quindi in cella ad ALBA su disposizione del Pubblico Ministero Dott.ssa Donatella MASIA in base alla denuncia presentata contro di lui dal militare malmenato e le deposizioni di alcuni avventori del locale teatro dell’aggressione gratuita raccolte dai Carabinieri.
Ieri pomeriggio l’aggressore è comparso dinanzi al Tribunale di ALBA che ha convalidato il suo arresto, lo ha riconosciuto colpevole di tutti i reati attribuitigli dalla pubblica accusa condannandolo ad otto mesi di reclusione e, concessogli il beneficio della condizionale per cinque anni, lo ha poi scarcerato.