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CRONACA E ATTUALITÀ
AMBIENTE
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05/02/2011Accademia delle Scienze di Torino
 
 
APPELLO DEI COMUNI DELL'AREA DEL PO
 
MANTENIMENTO DELLA GESTIONE DELLE AREE DI SALVAGUARDIA AMBIENTALE ALL'ENTE PARCO DEL PO
 
Modificare il contenuto della legge 54 in discussione nel consiglio regionale del Piemonte che prevede, in seguito all’applicazione di una sentenza della Corte costituzionale, di togliere le zone di salvaguardia ambientale all’ente Parco del Po trasformandole in aree componenti la rete ecologica regionale. In più: affidare alla gestione dell’ente Parco del Po il parco di Stupinigi che è previsto passi invece alla gestione da parte del Parco della Mandria di Venaria. Lo chiedono 23 dei 37 Comuni che fanno parte del territorio del Parco del Po. Hanno firmato un appello – mozione già consegnato alla Regione Piemonte. Il provvedimento è stato illustrato venerdì mattina nella sala Carpanini di Palazzo di Città a Torino dal presidente dell’assemblea dei sindaci dell’ente Parco del Po Giuseppe Catizone (sindaco della Città di Nichelino), dal presidente del Parco del Po Piergiorgio Bevione, accompagnati dal presidente del consiglio comunale di Torino Valerio Castronovo. Il Comune di Torino ha già aderito all’appello. In gioco c’è la gestione di gran parte dell’attuale territorio dell’ente parco del Po: le zone di salvaguardia rappresentano infatti il 70 per cento del territorio dell’ente parco. Non solo: senza queste zone, al Parco del Po rimarrebbero solo alcune riserve e aree attrezzate naturali staccate e lontane fra di loro. In più: se le zone protette finissero sotto la competenza dei Comuni, questi si troverebbero ad avere un incremento di compiti e funzioni. Sarebbero infatti i Comuni stessi a dover dare un parere sulla conformità di eventuali nuovi progetti presentati da privati ed enti pubblici, al piano d’area che regolamenta il territorio attorno all’area fluviale.
La soluzione proposta dall’ente Parco è di individuare queste aree non più come zone naturali di salvaguardia, ma come “Aree contigue”, definizione prevista dalla legislazione nazionale. «L’appello riguarda zone molto importanti su cui l’ente Parco del Po ha ben lavorato – spiega Il sindaco Catizone – L’ente Parco non ha svolto un ruolo da censore, ma in questi anni è stato visto come un vincolo necessario e utile. Mi spiace che non abbiano firmato l'appello alcuni sindaci sul cui territorio si trovano delle cave. Il fatto ci ha rammaricato, perché l’ente Parco non intende togliere competenze ai Comuni. L’appello alla Regione è stato fatto per eliminare alcuni elementi negativi dal disegno di legge regionale. Il secondo elemento è la richiesta di attribuire la gestione del parco di Stupinigi al parco del Po: in questo caso la nostra richiesta è giustificata dalla contiguità territoriale fra i 2 parchi. La fauna è la stessa e si sposta facilmente da un parco all’altro. Sarebbe poco funzionale assegnare la gestione di Stupinigi alla Mandria: il progetto è vecchio e risale alla giunta Bresso. Era stato deciso con la motivazione di creare un unico parco culturale delle residenze sabaude, ma riteniamo che sia più congruo il collegamento naturalistico dell’area verde di Stupinigi con il parco del Po. Questo non esclude future collaborazioni culturali con altri parchi e con le residenze sabaude». A questo riguardo si progetta la realizzazione di una pista ciclabile che colleghi Stupinigi con Racconigi.
Bevione ricorda come le cave possano essere una risorsa e come su di esse sia già attivo un progetto di recupero avviato dal Parco del Po. «Nel territorio del nostro parco si trova un’area come la Riserva del Mesino dove esiste una colonia di Aironi, una rarità a carattere europeo – aggiunge Bevione – Chiediamo si mantengano i corridoi ecologici fra le diverse zone ambientali, garantiti oggi dalla presenza delle zone di Salvaguardia: permettono alle specie animali di spostarsi».         

Nichelino, febbraio 2011                                                                                          L’Ufficio Stampa
G. G.
   

Città di Nichelino – Ufficio Comunicazione – Antonio Infuso  – tel. 011 6819.570
 

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