Prosegue l'attività della Scuola di Pace con il terzo incontro, che si terrà venerdì 11 febbraio 2011 alle ore 21 presso il Centro Culturale "G. Arpino" via Guala 45 a Bra, dal titolo:
RI-NASCERE A BETLEMME
Che futuro può dare un muro:
Israele-Palestina la pace possibile
Relatore
Giuliana MARTIRANI
Docente di Geografia dello Sviluppo presso l'Università di Napoli
Con la partecipazione di un rappresentante della COOPERATIVA LIBERO MONDO
Quando si affronta la questione israelo-palestinese si suscitano sempre vivaci reazioni e prese di posizioni appassionate. La complessità e le dimensioni dello scontro, con il passare del tempo, sembrano rendere la questione sempre più "intrattabile" e di difficile ricomposizione. Di questo lungo e annoso conflitto ci sembra importante far conoscere, sostenere e aiutare quelle che possiamo chiamare le terze parti interne ai due popoli, coloro cioè che, dall'una e dall'altra parte, "si rifiutano di essere nemici", rifiutano un'identificazione tale con la propria parte da divenire ciechi alle ragioni dell'altra, e tentano invece di costruire ponti di dialogo e cooperazione.
Discuteremo di tutto ciò con Giuliana Martirani, che partendo dall'esperienza dell'interposizione pacifica avvenuta nell'aprile 2002 all'interno della Basilica della Natività a Betlemme, cercherà di farci capire come si possa "entrare" pacificamente nel conflitto per cercare di superarlo. Analizzeremo anche come i progetti di Cooperazione Internazionale possano incidere nell'attuale situazione insieme alla Cooperativa Libero Mondo e alle sue esperienze dirette di commercio equo e solidale in Israele e Palestina.
Giuliana Martirani, nata a Napoli nel 1945, meridionalista, docente universitaria di geografia politica ed economica e di politica dell'ambiente, fa parte del direttivo dell'International Peace Research Association, è membro di Pax Christi, del MIR, e collabora con numerose altre esperienze pacifiste, ecologiste, della solidarietà e della nonviolenza.
LiberoMondo è una cooperativa Sociale di tipo B nata a Bra nel maggio del 1997. Propone un commercio equo e solidale sociale per favorire ed avviare reali processi di affrancamento dal sottosviluppo economico e sociale dei paesi e delle popolazioni del Sud del mondo. Per intervenire, inoltre, nelle situazioni di disagio locali, concrete possibilità di lavoro a persone escluse dai normali circuiti di impiego.
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