Si stanno avvicinando i 150 anni dell’unità d’Italia che festeggeremo nel marzo prossimo. Nel 1861, al primo censimento dell’Italia unita, Fossano contava 16.609 abitanti; a fine 2010 ha raggiunto i 24.854, con un incremento del 50%. Lungo questi 150 anni la Provincia di Cuneo ha perso circa 40.000 abitanti (rispetto al valore massimo raggiunto negli anni venti del ‘900), causa lo spopolamento della montagna e delle aree rurali. Le città maggiori hanno avuto un andamento demografico molto vario: Saluzzo registra un numero di abitanti quasi invariato, Savigliano e Mondovì sono cresciute ma meno di Fossano, Bra e Cuneo sono più che raddoppiate, Alba è triplicata. Nel 1861 la provincia di Cuneo ospitava oltre il 2% degli italiani (ai confini attuali), oggi contiamo meno dell’1% (590 mila su 61 milioni).
Quando diciamo FOSSANO ci riferiamo ovviamente al Comune: città e frazioni. Alla fine del 2010 nelle 15 frazioni risiedevano 5.286 persone, il 21% dei Fossanesi. Nel 1951 vi risiedeva circa la metà dei Fossanesi; pertanto il capoluogo, in mezzo secolo, ha raddoppiato gli abitanti, passando da circa diecimila a quasi ventimila (i volumi degli edifici sono più che triplicati e l’area occupata è più che raddoppiata).
La crescita di Fossano è stata lenta e “a ondate”. I 18.000 abitanti sono stati raggiunti ancora nell’ottocento, i 20.000 nel primo novecento. Nel periodo della seconda guerra mondiale la popolazione oscillava ancora attorno ai 20.000 abitanti. La crescita è ripresa a fine anni 60 con il superamento di quota 21.000 nel 1968, 22.000 nel 1973 e 23.000 nel 1978. Sono poi occorsi 26 anni per raggiungere i 24.000 (nel 2004). Da allora la crescita prosegue lentamente verso quota 25.000.
Fino al 1982 il numero dei nati ha superato quello dei morti, ma la popolazione cresceva poco perché il saldo migratorio era spesso negativo: negli anni 30 e 50 molti fossanesi emigrarono alla ricerca di lavoro. Da fine anni 80 la situazione si è capovolta: il saldo naturale è quasi sempre negativo ma la popolazione cresce per l’apporto dell’immigrazione, particolarmente dall’estero (nel 2010 il saldo è stato positivo di 39 unità per il contributo della popolazione immigrata con 59 nascite).
I residenti non italiani sono passati da 68 nel 1988 a 504 nel 1998 a 1.129 nel 2003 a 2.407 nel 2010. In tema di immigrati Fossano si colloca nella media provinciale. Secondo i dati ISTAT l’incidenza della popolazione straniera residente nelle “sette sorelle” era, al 1° gennaio 2010, 11,94% a Bra, 11,61% a Mondovì, 10,71% ad Alba, 9,96% a Saluzzo, 8,99% a Fossano, 8,72% a Cuneo e 8,52% a Savigliano (la percentuale calcolata sull’intera provincia Granda alla stessa data era 8,95%). Nella popolazione immigrata a Fossano esiste una prevalenza maschile (113 maschi ogni 100 femmine) ed un’età media fortemente inferiore a quella dei nativi fossanesi: mentre gli anziani ultra sessantacinquenni costituiscono il 21% della popolazione complessiva, tra gli immigrati gli anziani non raggiungono il 3%.
Il futuro demografico di Fossano, come quello italiano in genere, non si presenta roseo. La natalità è orientata ad un’ulteriore diminuzione: le ventenni che si avvicinano alla maternità sono appena il 60% delle quarantenni che se ne allontanano. La mortalità è invece destinata a crescere per l’incremento della popolazione molto anziana. L’apporto demografico e riproduttivo della popolazione immigrata è positivo, doppio rispetto a quello della popolazione locale, ma non pare sufficiente a ribaltare l’andamento a lungo termine.
In conclusione: il traguardo dei 25.000 fossanesi è vicino, ma non è detto che venga raggiunto o superato di slancio; dipenderà molto dall’andamento dell’immigrazione, che peraltro pare destinata a crescere ancora.
Luigi Grosso
In allegato l'Analisi demografica dati demografici di Fossano al 31-12-2010