Dal lontano 1999, data di apertura del canile municipale di Carmagnola, si possono contare sulle dita di una mano le volte che, attraverso i media, ne abbiamo avuto notizie riguardo la gestione, la salute dei cani o dati statistici a riguardo.
Ultimamente però vi è un gran parlare, in maniera estremamente positiva, della suddetta struttura e tutto ciò ad essa collegata; come mai? Molti un’idea se la son fatta.
C’è da premettere che molti della nostra associazione sono volontari del suddetto canile da anni, chi da 1, chi da 2 e chi da 6 e che molte azioni che ad una visita occasionale possono sfuggire o non accadere, avvengono invece frequentemente davanti agli occhi di chi, senza alcun tornaconto economico o altro tipo di interesse personale, dedica il proprio tempo per dare un po’ di felicità a chi suo malgrado è costretto a vivere dietro le sbarre.
Spesso spunta anche la “minaccia” del divieto di accesso in canile per chi si oppone a certi metodi grotteschi che si parano davanti ai propri occhi: cani picchiati con calci e bastoni perché non ubbidienti, cani ai quali
viene legato il muso con lo spago perché “abbaiano troppo”, cani lasciati senza cibo ed acqua o rinchiusi in gabbia per giorni per punizione, cani non curati per patologie anche gravi, cani da mesi o anni nella struttura non sterilizzati che partoriscono in canile o dopo l’adozione, cani da mesi o anni in canile dati in adozione con rogna, filaria o senza nemmeno il libretto sanitario, cani lavati insieme alla gabbia in pieno inverno e trovati morti congelati la mattina seguente. Per non parlare dei cani in condizioni igieniche precarie, sozzi e con conseguenti dermatiti, altri denutriti ect.
Come dimenticare Bubi, Rantolina, Poker, Marley, Flik da anni in canile, poi dati in adozione con la filaria?
O le varie cucciolate tra cani in gabbia insieme da anni, ultime quella tra Briciola e Pedro o tra Bubi e Lisa?
E Pippy, da 2 anni in canile, mai sverminata con la scusa di una astratta patologia cronica?
La piccola Milly, trovata morta congelata in un tutt’uno con la sua coperta il 20 dicembre scorso perché lavata insieme alla gabbia ed alla cuccia il giorno precedente?
E le toelettature di Berto, Perla e Mia, pagate dai volontari nonostante rientri tra gli obblighi del gestore?
Ed ancora Chicco, da mesi con la rogna, croste, dermatiti e rinato dopo l’adozione (se ne attendono ancora i documenti di adozione dal 24 agosto) da parte di una volontaria e conseguenti cure adeguate?
Infine Tom con un’escrescenza sul fianco “esplosa” a luglio ed operato solo di recente dopo la nostra segnalazione alle autorità competenti?
Questa è la realtà. Purtroppo.
Non dire queste cose, a nostro avviso, è come rendercene complici.
E’ come approvarle, è come chiudere gli occhi davanti a ciò che è sbagliato.
E’ come voltare ancora una volta le spalle a chi subisce e non si può difendere.
Ad inizio ottobre abbiamo avuto un colloquio con il sindaco Gianluigi Surra per informarlo, se già non lo fosse, della situazione, ormai insostenibile, che si presentava ai nostri occhi. Inoltre gli abbiamo comunicato che sarebbe stata fatta una denuncia a riguardo, avendo noi redatto un dossier di circa 50 pagine contenenti documentazioni scritte, fotografie, filmati, testimonianze di volontari, di adottanti e certificazioni mediche dei loro veterinari, il tutto anche attraverso l’aiuto di circa 30 testimoni oculari.
La risposta è stata che l’Amministrazione avrebbe indagato e preso provvedimenti ma ad oggi, sebbene alcune situazioni siano leggermente migliorate, l’unica azione che è stata intrapresa è il continuo spuntare di articoli sui media, scritti dall’Ufficio Ambiente (ufficio responsabile del canile), dove si dipinge il canile come un paradiso terrestre e dove vien detto ai lettori che tutto va bene, aggiungendo di volta in volta notizie, sulla salute dei cani e/o iniziative, che lontanamente corrispondono alla realtà.
Ora, dal momento che l’Amministrazione comunale nonchè l'Ufficio Ambiente e la Cooperativa Solidarietà (che gestisce il canile), sono stati informati ufficialmente che nel canile municipale di via Ceis avvengono maltrattamenti, che vi sono cani che non ricevono cure necessarie e che avvengono altre azioni che non giovano ne’ alla permanenza obbligata dei cani, ne’ tantomeno all’immagine del comune, non sarebbe meglio e sicuramente più producente per gli animali, affrontare i problemi e risolverli, invece di perdere tempo a fare propaganda sui media?
Anche noi invitiamo chiunque abbia voglia di adottare un Amico a quattro zampe a farlo qui, per insegnargli anche che le mani dell’uomo non si avvicinano solo per colpire…
Animal SOS