La pandemia in atto ha accelerato il processo di rivoluzione globale anche sotto il profilo del lavoro. Con un turn-over di nuove professioni pronte a fare prepotentemente il loro ingresso sul mercato, imponendosi a discapito di altre purtroppo destinate a soccombere.
A scomparire. In favore di tutto quanto ruota attorno alle cosiddette intelligenze artificiali: che, di fatto, proseguono nel loro cammino fagocitante, facendola da padrone. Dettando mode e tendenze. Cambiando, in sintesi, il mondo a loro proprio piacimento.
Ma, pur nell'evoluzione di questo incessante fenomeno, esistono e resistono anche tutta una serie di settori e filiere che certamente avranno un futuro indipendentemente dalle logiche dei tempi: sono, in primis, sanità, istruzione, creatività, i lavori sociali, l'ottimizzazione e supervisione delle macchine e l'analisi software.
Tutti ambiti, questi, in cui in tutto o in buona parte è pressocché impossibile escludere la presenza e l'intervento dell'uomo. Ne consegue che il trend mondiale fa rima con una sempre più progressiva e crescente concentrazione di opportunità e ricchezza nelle mani di pochi.
“Il risultato è un orizzonte in cui concetti-chiave e valori etico-morali determinanti e fondanti ogni società civile come ad esempio merito ed egualitarismo rischiano di avere la peggio all'interno di un contesto fatto per lo più da logiche e matematiche finalizzate al premiare chi più ha e penalizzare chi ha di meno”, spiega Cristiano Bilucaglia, Vertice di ‘uBroker', prima realtà italiana leader di settore nell'azzeramento delle bollette di luce e gas, Canone Rai e accise incluse.
Ed ecco che, “Accanto ai predetti settori, si affianca, agevolmente, anche il network marketing: uno fra i mestieri più antichi del mondo, tra i soli di sempre però a prova di futuro garantito. Perché è naturale che gli individui tenderanno a orientarsi più verso lidi ricchi di opportunità per sé stessi e chi appartiene alle proprie cerchie amicali e parentali, anziché convergere in situazioni professionali per pura necessità. Esso impiega da sempre milioni di persone giornalmente nel mondo, basato sul lungimirante concetto di fiducia: che presuppone, però, anche importanti differenze. A cominciare dal fatto che è disciplinato da una logica fortemente distributiva, i cui parametri di valutazione sono solo ed esclusivamente la voglia di mettersi in gioco, l'impegno profuso, l'ambizione e i risultati effettivamente maturati e conseguiti”, approfondisce il Presidente della multiutility company torinese che fornisce giornalmente energia a oltre 150mila privati e PMI in tutta Italia, e che si è qualificata tra le 240 aziende ‘leader della crescita' italiane nell'omonima classifica de ‘Il Sole 24 Ore' e ‘Statista'.
Con la differenza inconfutabile che “Le imprese che lo scelgono quale virtuoso e altrettanto efficace modello di business nascono e si sviluppano attorno al cosiddetto principio della redistribuzione sociale della ricchezza: che, contrariamente al trend in atto, mette l'uomo, i suoi bisogni e i suoi desideri al centro del fatto relazionale e produttivo insieme. Ove l'individuo è valorizzato in misura oggettiva in funzione dell'idea di guadagno che ha. E, soprattutto, della libertà creativa che ha nel poterla raggiungere. Perché, di fatto, il network marketing coincide appieno con quella visione producente del mondo fatto a prova di uomo, anche nell'era delle macchine. Facendone il protagonista assoluto della filiera produttiva, anziché un semplice orpello”, chiosa fiducioso l'ingegner Cristiano Bilucaglia.