home piemontepress perche' aderire promotori testate la forza contatti
LoginRegistrati
Home Karon Home
karon
karon




 
ARTE E CULTURA - MOSTRE Precedente  Successivo
 
12/10/2017FONDAZIONE ACCORSI-OMETTO
 
 
1895-1925 LA GIORNATA DI UNA SIGNORA. ABITI DELLA COLLEZIONE ROBERTO DEVALLE
 
Nelle sale del Museo Accorsi-Ometto una ventina di abiti provenienti dalla Collezione Roberto Devalle e risalenti al periodo 1895-1925. Questi capi permettono così di fare un viaggio nel tempo, ammirandone la bellezza e l'evoluzione delle linee
 
La Fondazione Accorsi-Ometto ospita, nelle sale dell'omonimo museo, una ventina di abiti provenienti dalla Collezione Roberto Devalle e risalenti al periodo 1895-1925.
L'occasione è offerta dalla mostra GIACOMO GROSSO. Una stagione tra pittura e Accademia (Museo Accorsi-Ometto, Torino | Pinacoteca dell'Accademia Albertina, Torino, Palazzo Comunale di Cambiano, 28 settembre 2017 — 7 gennaio 2018 | Palazzo Madama, Torino, 28 settembre – 23 ottobre 2017), grazie alla quale gli abiti esposti nelle sale del museo dialogano idealmente con quelli dei dipinti in mostra, per sottolineare, come arte e moda, pittura e tessuti, siano uniti, tra loro, a un preciso momento storico e all'evoluzione della moda e del costume.
L'esposizione, curata da Silvia Mira, storica della moda, conduce il visitatore all'interno di un mondo che, per essere capito appieno, va decodificato: gli abiti rappresentano una sorta di linguaggio non scritto, che rimanda a realtà sociali e politiche specifiche, che parla di differenze e di uguaglianze, di appartenenze e di esclusioni. Gli abiti sono parole che continuano a raccontare, anche dopo molti anni, il contesto, all'interno del quale e per il quale, sono stati concepiti.
In questo modo, il percorso museale si trasforma nella perfetta scenografia per ambientare capi significativi, alcuni firmati da note Maison torinesi, come Sacerdote o De Gasperi e Rosa, altri da sartorie sconosciute, ma tutti in grado di trasportare i visitatori in una realtà e in una ritualità lontana e, ormai, dimenticata.
Il guardaroba di una signora della buona società doveva comporsi di diversi capi adatti a rispondere alle esigenze sociali che era chiamata a rispettare nel corso della giornata. Il cambiarsi d'abito, come minimo quattro volte, non era un vezzo, ma un dovere sociale.
Nelle sale del museo i più sobri abiti da giorno si alternano agli elegantissimi abiti da sera in chiffon o crepe de Chine: la signora, nell'intimità della propria camera, poteva indossare una semplice veste da camera (robe du matin) oppure, durante i ricevimenti pomeridiani, un “abito del tè” (tea gown) o ancora un abito in tinta unita per far visita o ricevere la propria cerchia di amicizie. Chi si recava in visita, di solito, indossava un abito da pomeriggio sempre accollato, completato da cappello e guanti, mentre la signora che riceveva adottava una toilette misurata, ma elegante.
La sera, invece, la signora prediligeva vestiti tempestati di paillettes o ricamati con perline vitree iridescenti, paillettes, perle, fili d'oro e d'argento, che, a seconda del periodo storico, cambiavano di foggia e di materiale: negli anni Venti del Novecento, la linea dritta e tubolare del vestito creava una nuova architettura, accentuando la verticalità e valorizzando la silhouette.
L'eleganza maschile, invece, non subì i capricci della moda: l'abito da sera per il gentiluomo continuò ad essere il frack almeno fino al chiudersi degli anni Venti quando i “giovanotti” cominciarono a preferirgli il meno compassato smoking.
Questi meravigliosi e raffinati abiti permettono, quindi, di fare un viaggio indietro nel tempo e forniscono l'occasione non solo di ammirare la bellezza e l'evoluzione delle linee, ma anche di scoprire che l'abito e il contesto erano scanditi da regole precise delle quali i manuali di buone maniere dell'epoca davano una fondamentale chiave interpretativa.

MUSEO DI ARTI DECORATIVE ACCORSI – OMETTO
Istituito per volere testamentario dell'antiquario Pietro Accorsi, il museo custodisce una delle più importanti collezioni di arte applicata d'Europa. Oltre 3000 oggetti, tra mobili, argenti, ceramiche, sculture e quadri, tra i quali il doppio-corpo dell'ebanista Pietro Piffetti, firmato e datato 1738, considerato uno dei mobili più belli al mondo.
Via Po 55, Torino │T. 011 837 688 int. 3
www.fondazioneaccorsi-ometto.it │info@fondazioneaccorsi-ometto.it
ORARI
Da martedì a venerdì 10.00-13.00; 14.00-18.00
Sabato e domenica 10.00-13.00; 14.00-19.00
Lunedì chiuso
COSTO BIGLIETTI
Mostra: intero € 8,00; ridotto € 6,00*
Mostra con visita guidata (sabato, domenica e festivi ore 12.00 e 18.00): € 4,00 oltre al biglietto d'ingresso
Mostra GIACOMO GROSSO + Mostra ABITI:
intero € 14,00; ridotto € 12,00*
PERCORSO MODA (visita guidata alle mostre GIACOMO GROSSO + ABITI):
€ 6,00 oltre al biglietto d'ingresso delle due mostre

*Ridotto: studenti fino a 26 anni, over 65, convenzioni, insegnanti
Gratuito: bambini fino a 12 anni, possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte card

 

Allegato 1
Allegato 2

ISCRIVITI

LAVORA CON NOI

LOGIN



agenda eventi

19
aprile
tasto
tasto
karon

Facebook Google RSS



img
Iscriviti alla newsletter per ricevere settimanalmente la segnalazione degli eventi nelle provincie di tuo interesse

   

Cerca i comuni delle province del Piemonte
   

Cerca le biblioteche del Piemonte
   

PiemontePress ti consiglia


Spread Firefox Affiliate Button Adobe Acrobat Reader

ricerca comunicati

Titolo
Testo
Promotore
Argomento
Provincia
Comune
Data inizio
Data fine
   

 

 

 


Cerca le cantine del Piemonte
   

MEDIA PARTNER

rete biella La Gazzetta del Canavese
L'Eco del Chisone L'Eco Mese
Primaradio Radio Juke Box
Telemonterosa Radio Valle Belbo
La Pancalera

 

© Karon srl

Home

Contatti

Login