Iacopo Robusti, al secolo Tintoretto (Venezia, 1518-1594), si inserisce perfettamente all'interno dell'ormai
secolare tradizione veneziana che vede predominare la luce e il colore a scapito della linea e del disegno. Secondo la tradizione fu allievo di Tiziano, ma ben presto si staccò dal maestro, consapevole dei propri mezzi artistici che lo portarono a cercare per conto proprio commissioni di prestigio. L'espressività dell'artista non rimase sempre uguale a se stessa, ma subì una decisa evoluzione dal sesto decennio del Cinquecento. Tintoretto compie una vera e propria trasformazione nella sua tavolozza, con i colori che si sfaldano e virano verso le sfumature dell'oro, nell'uso della luce e nella definizione delle scene che diventano sempre più complesse.