Un cittadino israeliano ed una cittadina palestinese, impegnati sui rispettivi fronti della lotta nonviolenta per la pace fra i due popoli e i due stati, terranno un incontro in sala Beppe Fenoglio ad Alba.
L’appuntamento di martedì 21 settembre, alle ore 21, è proposto dall’Ufficio della Pace del Comune di Alba, dal Centro Servizi per il Volontariato e dalle associazioni: Donne in Nero, Aquiloni, Verso Sud e Cooperativa Quetzal.
Commenta l’Assessore Leopoldo Foglino: “Nel momento in cui sembrano aprirsi spiragli di pace fra i vertici politici, l’obiettivo dell’Ufficio della Pace è quello di far conoscere le esperienze attuate a livello popolare, che hanno visto la partecipazione sia di israeliani che di palestinesi”.
I relatori sono Ronnie Barkan, attivista israeliano, obiettore di coscienza e componente del gruppo Anarchists Against The Wall e Lubna Masarwa, palestinese di cittadinanza israeliana, in quanto dal 1948 si è trovata all’interno dello stato nascente. Lubna è docente all’università palestinese Al Quds, a Gerusalemme, membro del comitato direttivo del Free Gaza Movement e attivista politica, impegnata principalmente nelle problematiche dei bambini che non hanno accesso all’istruzione.
Entrambi fanno parte dei Comitati popolari per la resistenza nonviolenta, comitati che hanno ottenuto rilevanti risultati: quello più noto, diventato poi il simbolo di questa lotta, riguarda il villaggio di Bil’in, situato a venti chilometri ad est di Ramallah. Dal 2005, gli abitanti, riuniti nel comitato popolare, si oppongono all’annessione di oltre il 50% delle loro terre - confiscate da Israele per la costruzione del muro - con manifestazioni che si ripetono ogni venerdì e che coinvolgono anche cittadini israeliani e partecipanti provenienti da tutto il mondo.
Anche grazie a questa forma di lotta nonviolenta la Corte Suprema Israeliana ha stabilito, nel 2007, che l’attuale tracciato del Muro a Bil’in è illegale e deve essere modificato.
Con l’incontro in sala Fenoglio, l’Ufficio della Pace di Alba si propone in particolare di far conoscere un’esperienza di lotta nonviolenta attuata da gruppi palestinesi contro l’occupazione da parte dello Stato d’Israele di alcuni territori della Palestina, l’insediamento di nuove colonie e la costruzione di un muro di divisione fra i due territori, lungo 700 chilometri.
L’evento è organizzato in occasione di due giornate indette dall’Onu, la giornata mondiale per la nonviolenza del 2 ottobre e la giornata internazionale della pace, che cade proprio il 21 settembre.
Il 10 novembre 1998 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha inoltre proclamato il primo decennio del XXI secolo “Decennio internazionale di promozione di una cultura della nonviolenza e della pace a profitto dei bambini del mondo”.
L’organizzazione dell’evento ha visto il contributo fondamentale delle “Donne in nero”, gruppo femminile antimilitarista e nonviolento nato in Israele e diffusosi in tutto il mondo. Il gruppo albese ogni ultimo sabato del mese, organizza una manifestazione in via Maestra per protestare, silenziosamente, solo con l’uso di cartelli, contro le guerre e la violenza.
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