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MEDICINA E SALUTE Precedente  Successivo
 
30/07/2010Azienda Ospedaliero Universitaria Molinette
 
 
PRIMO TRAPIANTO DI FEGATO DA DONATORE CADAVERE IN VIETNAM
 
 
Il primo trapianto di fegato da donatore cadavere in Vietnam è stato portato a termine con successo da un’equipe medica che si è specializzata, grazie al progetto di mobilità internazionale World Wide Style dell’Università di Torino, nel Centro Trapianti di Fegato dell’Ospedale Molinette, diretto dal prof. Mauro Salizzoni.

A partire dal giugno 2008 per periodi dai 3 ai 6 mesi nove giovani medici e ricercatori dell’Ospedale Viet Duc di Hanoi hanno svolto, presso il Centro di Torino, attività di formazione sul trapianto di fegato e combinato pancreas, pancreas-rene, pancreas-fegato in tutte le sue fasi, su pazienti adulti e pediatrici.
Tornati nella capitale vietnamita hanno messo in pratica l’esperienza acquisita nel Centro di Torino fino a realizzare, a fine maggio scorso, il primo trapianto di fegato da donatore cadavere: il ricevente, un paziente di 46 anni affetto da cirrosi epatica HBV + e da epatocarcinoma, ha ricevuto il fegato di un giovane deceduto per trauma cranico. L’intervento e il decorso post-operatorio si sono svolti senza complicazioni fino alla dimissione del paziente.
L’equipe che ha contribuito a questo importante successo era composta da 5 dei 9 medici formati a Torino: i dottori Pham The Ank (prelievo) Pham Gia Anh (attività di banco) Quang Nghia Nguyen (trapianto) Dao Thi Kim Dung (anestesia) Tran Minh Tuan (post operatorio).

Questo è uno dei maggiori risultati del progetto WWS, avviato nel 2008 e reso possibile grazie al finanziamento di oltre 3 milioni di euro concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.
Il progetto WWS si articola in un programma di mobilità in entrata - terminato nel maggio 2010 - e in un programma di mobilità in uscita, che sta volgendo al termine con gli ultimi rientri previsti per dicembre 2010.
Il programma di mobilità in entrata era riservato a giovani ricercatori, dottori di ricerca e laureati stranieri ed attuato attraverso borse di studio per progetti di ricerca di durata compresa tra tre e dodici mesi presso l'Università degli Studi di Torino. Nel programma di mobilità in entrata 115 giovani, 54 donne e 61 uomini, provenienti da 31 Paesi con un’età media pari a 33 anni, hanno svolto periodi di ricerca presso le strutture e i laboratori dell’Università, accompagnati da tutor scientifici e amministrativi. Una cinquantina provenivano da istituzioni latinoamericane, il 24% dall’Europa dell’Est, il 20% dai Paesi asiatici e il 13% dall’area africana e del Bacino del Mediterraneo. Dei latinoamericani 13 i brasiliani provenienti da Atenei di San Paolo, Salvador da Bahia e di altre città brasiliane dell’interno; 12 i cubani di strutture di ricerca della capitale L’Avana, 10 gli argentini di vari Atenei e 6 i boliviani laureati della Universidad Mayor de San Andrés di La Paz, con la quale si è consolidata una collaborazione ultratrentennale.
I temi di ricerca hanno spaziato su tutti i campi del sapere accademico dalle scienze sociali alle discipline artistiche, dalla veterinaria all’agraria, dallo studio dell’italiano come lingua straniera, alla matematica, dalla medicina alla fisica.

Il programma di mobilità in uscita, invece, era riservato ai ricercatori dell’Università degli Studi di Torino per compiere attività di ricerca scientifica all’estero per un periodo di sei mesi. I ricercatori si sono inseriti presso istituzioni di ricerca prevalentemente europee (il 62%) e americane  (il 28%). I principali Paesi di destinazione dei 56 ricercatori torinesi sono stati Francia, Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti. Delle 29 ricercatrici e 28 ricercatori che hanno beneficiato del programma di mobilità in uscita, il 39% proveniva da scienze umane e sociali, il 28% da scienze matematiche fisiche e naturali, il 15% da agraria e veterinaria e il 7% da medicina.
I programmi hanno rafforzato rapporti di collaborazione tra gruppi di ricerca e hanno consentito, oltre alla partecipazione a congressi, corsi e seminari all’estero, anche la realizzazione di pubblicazioni presso case editrici e riviste internazionali.

Altri esempi di successo:
L’esperienza di 8 mesi nel Dipartimento di Biologia Vegetale di una ricercatrice romena, borsista incoming della prof.ssa Paola Bonfante nel campo della genomica microbica. La dott.sa Iulia Anca Adra della University of Agronomic Sciences and Veterinary Medicine di Bucarest ha potuto finalizzare alcuni esperimenti microbiologici e redigere articoli e review su riviste scientifiche internazionali.

Il progetto di ricerca del dott. Massimo Leone, borsista outgoing presso la School of English, Communication, and Performance Studies della Monash University a Melbourne, AUSTRALIA. Il dott. Leone del Dipartimento di Filosofia dell’Ateneo ha svolto ricerche sulle politiche di coesione sociale nelle metropoli multiculturali australiane e italiane e, in seguito alla sua esperienza, ha ricevuto l’offerta di continuare a cooperare con le istituzioni australiane in veste di adjunct professor della Monash University.

La permanenza all'estero come Visiting Clinician della dott.ssa Sofia Asioli del Dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana. La dott.ssa Asioli è stata borsista presso il Department of Laboratory Medicine and Pathology della Mayo Clinic a Rochester, Minnesota, negli USA. Ha portato a termine 4 pubblicazioni su riviste internazionali con Impact Factor presenti su PubMed.

L’attività presso il Centre for Natural Hazard Research della Simon Fraser University, Burnaby, British Columbia, CANADA, del dott. Marco Giardino, ricercatore del Dipartimento di Scienze della Terra. La borsa WWS ha consentito di elaborare il progetto “geoNatHaz” www.geonathaz.unito.it di cooperazione fra università europee e canadesi nel campo dei rischi naturali. Il progetto è stato finanziato nell’ambito del Programma “Transatlantic Exchange Partnership” UE-Canada: fino al 2012 avverranno scambi fra studenti, ricercatori e docenti di Scienze della Terra tra le università di Torino, Bologna, Chambery, Atene, Simon Fraser University, University of British Columbia e Queen’s University.

Il periodo di mobilità all’estero presso il laboratorio di Patologia e Micologia Forestale del Environmental Science, Policy, & Management Department dell’Università della California a Berkeley, USA, del dott. Paolo Gonthier. L’attività di ricerca del dott. Gonthier si è concentrata sulla biologia e sulla genetica di invasione di un importante patogeno forestale nordamericano recentemente introdotto in Italia.

Il soggiorno della dott.ssa Barbara Gagliardi del Dipartimento di Scienze Giuridiche all'Institut d'Etudes Politiques de Paris - Sciences Po Paris - che ha consentito la redazione di contributi pubblicati in francese e italiano su temi relativi all’ordinamento giuridico francese e di una monografia sul tema dell’accesso al pubblico impiego.
 

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