E' passato un anno dal taglio del nastro al Museo dello Sport di Torino. Un anno difficile, come le cronache hanno riportato, un anno in cui una nuova realtà museale, un unicum nell'offerta culturale della città ha cercato di venire letteralmente alla luce.
Non vogliamo parlare di numeri, che non renderebbero giustizia al valore di questo museo, ma sottolineare quegli aspetti che ne stanno plasmando e configurando l'anima:
1) diventare la casa degli sportivi ;
2) trasmettere i valori positivi dello sport alle nuove generazioni;
3) essere il luogo della memoria di tutti attraverso la collaborazione ed il contributo delle società sportive, delle federazioni e della gente comune.
La volontà del Presidente Onorato Arisi di rendere il Museo una casa per gli atleti, per le loro esperienze e ricordi , un luogo in cui sportivi di ieri e di oggi possano ritrovarsi e riconoscersi è stata pienamente soddisfatta.
Nel corso dell'anno il Museo si è infatti arricchito ed impreziosito di nuove testimonianze di campioni e campionesse, atleti che, nelle loro diverse discipline, stanno portando in alto la bandiera italiana: Arianna Errigo e Sara Errani, Fabio Scozzoli e Matteo Manassero, Salvatore Loria e Stefano Maniscalco, Marco Galliano e Ylenia Scapin, solo per citarne alcuni.
Accanto a questi ‘nuovi' campioni si sono affiancate le memorabilia di grandi del passato più o meno recente che per loro volontà o per quella dei loro familiari hanno deciso di ‘esserci', di volersi affiancare ad amici e sfidanti - come Sandro Mazzinghi che ha voluto donare al museo i suoi guantoni per poter stare accanto al compagno di epiche sfide Benvenuti – o come la figlia di Nino Defilippis, Roberta, che ha voluto che la bici dell'indimenticato Cit trovasse posto accanto ai cimeli di Coppi, Bartali e Gimondi nella città che lo ha visto nascere.
Si è rinsaldata così la vera vocazione di questo museo, che si rinnova costantemente dando spazio e vita a memorie imperiture dello sport di ieri e di oggi.
L'anno scolastico è da poco cominciato, le prime classi che hanno aderito al progetto la ‘Scuola all'Olimpico' hanno scoperto, attraverso un percorso museale ad hoc, grandi atleti che nella vita hanno dimostrato grande umanità, non solo sportivi di eccezione ma persone eccezionali che, quando possibile, si sono resi disponibili ad incontrare le classi e a soddisfare le curiosità dei più piccoli. Aspettiamoci nuovi record-men/women tra gli oltre 100 bambini che hanno conosciuto lo snowboarder alpinista Marco Galliano!
Con l'iniziativa ‘Se il Toro non Gioca Giochi Tu' il Museo offre poi agli under 12 l'impagabile emozione di calciare un rigore all'Olimpico e di trascorrere un pomeriggio con la propria famiglia a contatto con i sogni e le emozioni sportive.
Il Museo sta inoltre diventando un luogo per la memoria di tutti noi grazie alla collaborazione con le società sportive e con le federazioni nazionali e locali , una collaborazione rivolta a dare voce alle diverse realtà sportive presenti sul territorio, a creare sinergie ed iniziative nell'intento di trasmettere la passione verso tutte le discipline sportive, nessuna esclusa: dall'hockey alla pallavolo e alla pallanuoto, dalle bocce e dal taekwondo alla canoa, dal ciclismo alla pallacanestro ed all'atletica leggera, dal curling e dal baseball allo sci, dai tuffi e dal calcio alla scherma e all'automobilismo, ecc…
Una passione che il Museo può veicolare anche grazie ai graditissimi regali ricevuti in occasione del suo primo anniversario:
- La riproduzione della foto di rito della Nazionale di calcio prima dell'inizio della partita con la Germania Ovest all'Olimpico di Roma il 26 febbraio ‘74. Un dono inviato dal Presidente del Coni Giovanni Malagò accompagnato da una lettera di sinceri auguri.
- La maglia "Amarillo" vestita a Madrid dal vincitore della 64^ edizione della Vuelta
del 2009, Alejandro Valverde Belmonte. Un dono della FCI Piemonte.
- La canoa di Josefa Idem utilizzata per il suo ultimo Mondiale a Poznan nell'agosto 2010
- Alcune pubblicazioni storiche della Reale Società Ginnastica di Torino.
- La medaglia d'oro di campione del mondo del 1976 vinta a Torino da Umberto Granaglia ed una sua maglia di campione del mondo donate dal figlio Enzo.
- La divisa della nazionale di pallacanestro donata dal Presidente Petrucci
In tanti hanno voluto brindare con il Presidente Arisi al futuro del Museo dello Sport.
A seguire la visita guidata condotta dal Presidente Arisi più di 80 ospiti, tra cui: Stefano Gallo, Assessore allo Sport del Comune di Torino;il consigliere regionale Roberto Tentoni; Silvia Bruno Presidente del Comitato Paralimpico Piemontese; Paolo Pininfarina, Oscar Giammarinaro la voce degli Statuto; i presidenti di Federazione Giorgio Mapelli, Fip Piemonte; Massimo Bucci della FICK; il vincitore di numerose medaglie paralimpiche Gianmaria Dal Maistro della FISIP, Renato Valpreda della Cerea così come Cecca della Federhockey, Demarchi della FIV, Greco della FITA e Camaioni della Federnuoto, Boggia della FIGC, Rampi della Fedrciclismo, Mannucci della Fibs, Ghirardi della FISO, Zublena e Mauthe della FIR, Domenico Bencivenga, arbitro di 25 sport federali differenti e presidente della Federazione Italiana Korfball (pallacesto); Enzo Granaglia Presidente Federbocce e figlio di Umberto, uno dei più forti e celebri giocatori di bocce del mondo; il campione di Motocross Severino Ostorero, figlia e moglie del Cit Nino de Filippis, il capitano della nazionale karate kumite Salvo Loria e tanti altri ancora.
Persone che con la loro presenza hanno dimostrato stima e supporto ed hanno risposto all'invito del Presidente Arisi di “aderire alla disperata voglia del Museo di comunicare i valori dello sport e dei suoi tanti interpreti che, in molte discipline si sono distinti, non solo per le loro capacità sportive, ma anche per quelle umane che, se conosciute, possono donare alle nuove generazioni, motivazioni e sogni.”
Durante la visita guidata condotta dal Presidente un graditissimo fuori programma, l'Ingegnere Paolo Pininfarina ha raccontato ai presenti il guizzo creativo che ha dato vita alla fiaccola olimpica di Torino 2006.
Si ringrazia Mario Sofia per le foto e la Cantina dei VITICOLTORI ASSOCIATI DI VINCHIO & VAGLIO SERRA per l'ottimo vino