
Cari poeti d'alta quota, a 14 anni dall'esordio del Concorso Letterario “La tua montagna, le tue emozioni” di Ostana, in alta Valle Po (Cuneo), sento arrivare il tempo del commiato. L'intento era di giungere alla quindicesima edizione… mancava così poco… eppure altre necessità mi invitano a dover rinunciare. Creare questo Premio è stata un'esperienza che mi ha arricchito l'anima e lo spirito permettendomi di entrare a contatto con migliaia di persone, figure curiose, interessanti, di notevole spessore umano. Ho in mente tanti volti di poeti partecipanti e altrettanti di testimonial con le loro storie personali: Francesca Darima alla ricerca della mamma in clausura, Barbara Hofmann e i bambini del Mozambico, Dario Viale, salitore del Monviso con il suo guinnes ancora imbattuto, Marco Galliano che tentava una discesa dagli 8000 con lo snowboard e poi ricordo molti scalatori degli 8000: il veterinario pinerolese Valter Perlino, Claudio Bastrentaz, lo skyrunner Bruno Brunod, Andrea Borney inventore dello snowboard per disabili, Francesca Canepa campionessa italiana di ultra trail, la siciliana Mariella Buono e la marocchina Aicha Ech-Channa con il suo centro “Solidaritè”, il caro Gianni Aimar con cui s'è abbozzata la prima idea del concorso in quel di Oncino, l'editore Paolo Fusta e il direttore Mario Banchio che hanno pubblicato le due antologie del Premio, la splendida voce di Livio Partiti, il regista Fredo Valla, esperto conoscitore di Lingua d'Oc, il presidente dell'Associazione Culturale di Cantalupa Rosanna Favero, Carlo Centanni con la sua storia di vita e di grande coraggio che tanto ha insegnato a tutti noi, ma i nomi che dovrei elencare sarebbero molti di più.
Il traguardo dei 14 anni, di tutto rispetto, per un concorso letterario in Valle Po, è determinato dalla recente creazione del mio nuovo progetto che con l'intento di “fare cultura del cibo”, ha dato vita ad Aquolinae nato dallo sviluppo dell'omonima scuola di gusto e cucina e della sua parallela Editrice.
Tutto questo assorbe ogni minuto della mia giornata che si conclude a notte fonda, di ogni festività, domenica o altro giorno lavorativo. L'intento di fare “cultura del cibo” è un'altra di quelle scommesse non facili, in una realtà buia come quella che stiamo vivendo, che io definirei quasi da Medio Evo, ma al momento non demordo e sto pensando anche all'avvio di un concorso gastronomico.
Vorrei rivolgermi agli autori, ai poeti invitandoli a continuare nella loro ricerca, sviluppando altre iniziative perché la cultura, quella vera, apre orizzonti, aiuta nei momenti di difficoltà, ci eleva e ci fa sentire un po' meno ”terreni”.
Studiare, leggere, approfondire, non accontentarsi di risposte superficiali, porsi sempre degli interrogativi aiuta a restare fuori dal gregge.
Cari poeti d'alta quota, tenete sempre dentro di voi un po' di quello spirito bambino e di quell'animo gentile e sensibile che aiuta a cogliere ancora, nella confusione di questo mondo, la profondità d' uno sguardo o il gesto semplice d' una carezza. Grazie a voi, grazie a tutti i giurati che mi hanno sempre assecondata, ai giornalisti che ci hanno promosso, grazie all'Amministrazione di Ostana, a Giacomo Lombardo, grazie anche ad Oncino dove il premio ha avuto il suo primo battesimo. Vorrei che questo Concorso non andasse perduto, mi piacerebbe e credo di poterlo dire anche a nome del sindaco di Ostana, passare il testimone di quest'iniziativa a qualcun altro: “perché tutti quanti abbiamo nel cuore una montagna da ricordare e montagne di ricordi da raccontare”.
Wilma Zanelli