L'esposizione delle opere è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bra e dal Comune di Bra, in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Bra S.p.A. e la Fondazione Politeama Teatro del Piemonte. Questa mostra antologica, che raccoglie le trenta opere di Romano Reviglio (Cherasco, 1928-2008), è frutto della donazione alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bra che la moglie del pittore Signora Mariuccia ha voluto fare dopo la grande retrospettiva del settembre 2009.
La preziosa donazione è ospitata nella splendida cornice di Palazzo Mathis ed occupa tutte le cinque sale dell'ala destra del piano nobile per una raffinata antologia di tele, tavole e carte che definiscono in una sintesi densa ed esaustiva la personalità di un artista di vaglia, conquistata in sessant'anni di lavoro continuo ed implacabile. La positiva quanto piacevole sorpresa di carattere estetico si accompagna allo stupore per una linearità di intenti rara, agevole e chiara. Dalle tavole architettoniche degli Anni
Cinquanta: "Architettura barocca rossa", "Chiesa", "Per una poesia", si sviluppa nel percorso un progetto che tiene conto del paesaggio, di Langa e di città, che l'artista rappresenta in una proposta di temporalità culturale assolutamente differente da quella maturata nella storia. C'è dentro uno spirito che travalica i confini, e trova il gusto della luce nella vibrazione dell'ora di Manet, "Il Po al Monte dei Cappuccini"; la costruzione-distruzione della struttura di Giacometti e la divisione dello spazio di Klee, "Chiesa di San Pietro"; la sequenza di linee spezzate di Buffet ed i cirri curveggianti di Dufy , "Barca", 1959.
Ricorrono vivaci e sapide le corrispondenze con le esperienze delle avanguardie attive sotto la Mole, quelle tele affollate di segni e gesti su cui il colore agisce come interazione di Merz, e nella più vicina Alba, con la demagogia del colore di Pinot Gallizio. Ma Reviglio semplifica la stesura, spoglia la scena, allarga la veduta, smagrisce la trama, esclude la divagazione e l'analisi. Non che diventi vedutista, "Paese di sera", ché non dipinge e non dipingerà mai il paesaggio com'è, ma la fantasia e la memoria del paesaggio sì: "Paese di sera con Luna".
Il palcoscenico si scompone in un caleidoscopio di tessere che si addensano con impasti dodecafonici, dove gli strumenti concorrono in ritmi vorticosi e frenetici nell'enunciazione, "Il cielo è rosso", "Senza titolo" La sua unica ispirazione è una natura che pulsa e vive, scandita dal tempo che ne detta e regola i colori e le forme. Che Reviglio ingabbia in uno schema inedito e personale, per una festa del colore. Nella quinta e ultima sala, "Scena" e "A filo di memoria" sono i quadri che ne determinano la maturità. Rinnova il
supporto: il lino ed i cotoni fini vengono sostituiti da juta e tela trattata a calce. Poi esclude linea scura, che il colore riempiva invadendone i campi, emergendo voce solista nel coro, concertino tra la massa del concerto grosso. E predilige la stesura a pennello largo, con le tinte che il fondo assorbe avido, con effetto quasi di affresco, che ammiriamo esaltate nell'impeto del colore dell' "Isola lontana" e della "Montagna scheggiata". (Gianfranco Schialvino)
Aperta al pubblico dal 28 giugno 2010
Palazzo Mathis - piazza Caduti per la Libertà, 20 -- Bra
Orario:
feriali: 9,00 -- 12,00 15,00 -- 18,00
sabato, domenica e festivi: 9,00 -12,00
Informazioni e prenotazioni per scuole o gruppi organizzati presso l'Ufficio Turismo e Manifestazioni del Comune di Bra tel. 0172 430185 -- email:
turismo@comune.bra.cn.it -- sito internet:
www.turismoinbra.it
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